anni 80/90 “Ricerche psicoanalitiche sul colore e il segno- Transletteratura”
Le parole sono concetti, anzi sono “la casa” dei concetti, e le etimologie quindi ne sono le “fondamenta”. I segni sono o significano concetti; i disegni, le rappresentazioni grafiche-pittoriche esprimono concetti. Il “conceptum”, concepito e generato, è una creatura-creazione che si mette in vita – al mondo affinché, oltre che essere espressione del genitore -creatore, si manifesti per quello che è e che vorrà autonomamente
diventare. Le creature non solo esistono ma si impongono al mondo, ne diventano parte vivificandolo e trasformandolo: l’insieme delle creature costituisce il divenire e il valore della natura e della cultura.
Segni-disegni-creazioni-mondo-valore-cultura: non è un gioco o successione di parole ma l’armonico sviluppo dell’opera di Franca Battain. L’artista parte dal bisogno di trovare un segno quale espressione del proprio alfabeto interiore per dis-corre (-muoversi intorno ad un argomento, occuparsi di …), creando una scrittura fantastica e nello stesso tempo realmente significativa per l’altro.
“…alfabeto degli alfabeti/ linguaggio inconscio/del nostro emigrare …/scritture della natura”
Ecco decifrata la sua poetica; ma il significato va oltre, si espande fuori di sè “ la’ l’io e il tu: specchio interiore”. E nel confronto con l’altro e con gli altri riscopre l’origine naturale della vita biologica nonche’ della cultura umana: “amore cellulare/embrione marino/cromosomi danzanti/corpi /placente/ Terzo millennio”. Il futuro duemila non puo’ essere scandito solo da una incessante frenesia di movimento:“Dna Dna Dna / volume in movimento/ bios bios bios”.
Questo tic-tac inarrestabile deve contenere un senso, un valore, altrimenti perche’ si vivrebbe? E difatti
:“Io : Alfa/ Tu: Beta/Big Bang del segno.”Il discorso si richiude nella quadrangolazione più antica ma sempre nuova, senza la quale il mondo cesserebbe di esistere: “l’io-tu / la natura – la cultura.”
Battain lo fa capire e lo ripete, e poi lo ribadisce come suo personale messaggio artistico con tutti i mezzi ed in tutti i modi, questa mostra alternando la tecnica moderna del pennarello multicolore su carta con la tecnica antica dei versi poetici. Sta a noi cogliere tutta la bellezza e la profondità del suo originale alfabeto segnico; e direi che è veramente difficile non farci coinvolgere e percorrere, di fronte a quest’opera e questo messaggio, un itinerario che non può che arrichirci tutti in senso estetico ed in senso etico.
Verifica 8+1, 1992 – presentazione di Roberto Garbisa
…La scoperta di un segno “quale espressione di un proprio alfabeto interiore”corrisponde pressapoco al “che cosa sia la verita”, in un orizzonte di fragili convinzioni collettive, che esula da qualsiasi speculazione teoretica nel momento in cui la scoperta diviene determinante per affrontare la quotidianita’, la quale in caso contrario, perderebbe di spessore e di significato. Alla base del “concetto” si pone l’idea di una realta’esistente indipendentemente dalla volonta’ del singolo, che si imbatte in un nuovo assoluto.Viene intercettato anche il concetto di precorrimento o di anticipazione a livello di “Prospettiva di valore”, nel senso che la “ scrittura fantastica” si giustifica nella partecipazione di alcune “verità o strutture” concettuali comuni, non logorabili nell’ampiezza della storicizzazione. Una mostra da vedere con interesse che suscita riflessioni non certo facili.
La Gazzetta immobiliare Mestre 28 /3/1992 – Giulio Gasparotti